
Sentiero Il Borgo Di San Severino Di Centola
Il Borgo nasce in posizione dominante su di un colle roccioso. Un antico borgo di origine medioevale definitivamente abbandonato nel secolo scorso e oggi oggetto di salvaguardia e promozione da parte della cittadinanza attiva del posto. Il fascino delle rovine del borgo è impareggiabile. L’antico insediamento situato su un colle che affaccia sulla valle del Mingardo risulta diviso in due parti dalla forma sellare della cima. Da una parte, infatti, troviamo la zona del castello e della chiesa, e dall’altra, la zona delle abitazioni civili. Nel periodo estivo e non solo, sono diverse le manifestazioni e i momenti di aggregazione organizzati dall’associazione e finalizzati alla valorizzazione del luogo. Da segnalare la rinomata sagra del prosciutto paesano che si svolge nel periodo di agosto nella piazza antistante la Chiesa di Santa Maria degli Angeli di San Severino di Centola e il presepe vivente del periodo natalizio.
Il casale conserva ancora i caratteri architettonici del borgo medievale che si è adattato al luogo e “si affaccia a strapiombo sul fiume Mingardo, come un’appendice delle rocce calcare del colle stesso”; esso appare congelato nella sua minima dimensione, perché le condizioni dei luoghi non consentivano altro sviluppo.
Non c’è dubbio che il colle venne scelto per la sua posizione strategica di difesa e di controllo del territorio, per la facilità di collegamento visivo dei propri sistemi difensivi con gli altri presenti nella zona.
Infatti i due strapiombi rocciosi che si affacciano sulla “Gola del Diavolo” rendevano, prima la torre quadrata e poi il castello, inaccessibili da due lati, mentre gli altri passaggi erano salvaguardati dalla cortina di abitazioni che erano costruite in maniera tale da costituire una barriera simile a quella delle mura, le quali considerata la morfologia del luogo che non forniva spazi ampi per effettuare delle manovre militari di attacco, potevano essere sostituite dalla cortina edilizia, con il lato esposto verso la vallata con poche e piccole aperture, per cui l’abitato stesso costituisce “lo Muro”, il limite fisico tra la residenza e la campagna, realizzando un sistema difensivo mimetizzato dalle abitazioni.